Discussione: l'Assessore Prosperini
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Vecchio 21-03-2007, 20:15   #2
tascima271
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Giovani e droga. Che fare? «Una tragedia, lo dico da specialista in
tossicologia, perché oggi negli spinelli ci sono dentro eroina e cocaina. Ma il
ragazzo, fumando, non ha la percezione di farsi del male come quando s’inietta
qualcosa con la siringa. Sente che la droga raddoppia la potenza sessuale,
facilita i rapporti, toglie la fatica, e così… ciula Marisa dammene dieci
pastiglie. Perciò ci vuole il modello Singapore: lo stendi sulla panchetta, ten
ten ten, dieci nerbate. Inutile sporcargli la fedina penale: equivale a
escluderlo dalla vita. Col marchio di Caino lo perdiamo per sempre. Che poi ’sto
Caino a me è pure simpatico». Ah sì?
«Vorrei vedere lei, con un fratello fannullone e anche un po’ (censura) come
Abele. Tutto il giorno a suonare l’ocarina mollemente sdraiato fra le pecore,
mentre il povero Caino sudava come una bestia nei campi con l’aratro. Abele di
qua, Abele di là… Macché Abele e Abele! Viva Caino».
Contro i musulmani che cos’ha? «Niente. Tant’è vero che col mio amico generale
Sulejman Selimi, comandante delle truppe di difesa del Kosovo, a Pristina
abbiamo mangiato nello stesso piatto: lui formaggi, io salame. Ma l’Islam xe una
religion primitiva. Non cattiva. Primitiva. Ha visto come hanno ammazzato Saddam
Hussein? Sembrava un mercato. Non sono capaci neanche d’impiccare un uomo. In
Inghilterra rullo di tamburi e silenzio assoluto, a Bagdad urla e insulti. In
1400 anni non si sono evoluti. Noi abbiamo avuto l’Umanesimo, il Rinascimento,
Voltaire, Porta Pia. Loro sono incompatibili con le libertà individuali
dell’Occidente. O progrediscono o ciapen el camel e turnen a ca’». Li scorta lei
alla frontiera? «Dopo Poitier, Lepanto e Vienna, i maomettani ora ci provano a
Milano. A Vienna trovarono Jan Sobieski, qui hanno trovato Pier Gian. Non
passeranno».
Difende il crocifisso perché è affezionato alle tradizioni cristiane o perché ci
crede? «Tutt’e due. Sono credente e peccatore». (Estrae dalla tasca una boccetta
d’acqua di Lourdes con dentro una Madonnina). «Credo nel digiuno non otto ma 24
ore prima della comunione. Il corpo e il sangue di Cristo l’è minga il
cappuccino al bar». Con i nomadi non è molto cristiano.
«Lei ha mai avuto la casa stuprata dai ladri? Io sì. Due volte a Milano e 17 a
Desenzano. L’89% dei furti nelle abitazioni è opera degli zingari. L’unico posto
dove non rubano è la Sardegna, perché là sono stati educati dai pastori
barbaricini, che li incaprettano. Non si fanno chiamare “figli del vento”? Via
col vento, allora, foeùra di ball! Non sono zingari? Circolare, circolare! A
Lugano hanno il loro bel campo nomadi attrezzato ma dopo 30 giorni devono
andarsene». È vero che rivolgendosi a un somalo gli ha detto: «Taccia lei con
quei tratti somatici!»? «Intanto era un sindacalista. E poi era albanese, non
somalo. Io non lo sapevo. Era più bianco di me e di lei. Ma aveva questi
lineamenti appuntiti, a lama. Da serpente, avrebbe detto Lombroso. Tratti
somatici da sindacalista, insomma». Scusi, ma perché invece non se la prende con
quelli di Confindustria che vorrebbero sempre più immigrati in Italia per far
funzionare le loro fabbriche?
«Ma io ce l’ho da morire con gli pseudo sedicenti industriali seguaci della
Fiat, cosa crede? Hanno dimenticato che cosa significa essere imprenditori. La
Richard Ginori faceva le case per i suoi operai sui Navigli. Idem la Falck e la
Breda. Gaetano Marzotto costruì addirittura una città, Valdagno, per i propri
dipendenti. E questi pretendono di accollare a noi i costi sociali della loro
avidità». Non ha paura di finir male? Paura io? Gli anarco-insurrezionalisti mi
hanno già fatto saltare in aria l’ufficio elettorale di corso Vercelli. Mi hanno
scritto “Prosperini muori” con la vernice rossa. Due settimane fa mi hanno messo
sul pianerottolo di casa un ordigno con due bombolette del gas, un chilo di
polvere da mina, otto cartuccioni e un innesco rudimentale ma ingegnoso. Una
cosa malvagia, fatta per uccidere. “Prosperini, regalo per te”, diceva il
biglietto. Ho telefonato in questura: vi pare che qualcuno voglia farmi un
regalo? Durante i cortei tentano d’arrampicarsi sul mio balcone». E lei?
«Espongo 25 metri di tricolore: 10 di bianco, 10 di verde e 5 di rosso, ché di
più il rosso non merita. Li aspetto col fucile a pompa. Vogliono entrarmi in
casa? Tanti ne salgono, tanti ne butto giù».
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